Tema: Problemi legati all’alimentazione, supporto psicologico, disturbi nutrizione e alimentazione
Psicologa: Simona Baronessa Psicologa in Roma zone: Eur / Montagnola San paolo / Piramide Marco Polo
Che cosa è la Mindful eating?
La traduzione dall’inglese indica il mangiare consapevole.
In queste due parole vengono racchiusi tanti significati, un concetto molto profondo che sta alla base di alcuni principi fondamentali:
- non mangiare mai di corsa;
- non mangiare senza capire o vedere cosa si sta mangiando;
- non mangiare davanti alla tv o chattando con il cellulare;
- non mangiare nella pausa pranzo davanti al pc continuando magari a rispondere alle mail.
Di seguito una breve premessa su cosa sia la Mindfulness in generale.
Come dice la traduzione è una forma di consapevolezza, un modo di portare l’attenzione nel qui e ora in maniera non giudicante. Si impara a coltivare la pazienza rispetto al nostro corpo e la nostra mente.
Quindi cosa lega la Mindfulness e l’alimentazione?
Il legame nasce dall’avere chiara la consapevolezza del gesto che si fa quando si mangia e aiuta ad affrontare il mangiare in maniera compulsiva. E’ un invito a prestare attenzione alla mente e a guidarla nella maniera giusta ed equilibrata.
Il riflesso di suzione è presente sin dalla nascita nei neonati, fondamentale per la sopravvivenza. Quando il bambino cresce per esplorare il mondo intorno a sé, si porta gli oggetti alla bocca.
L’alimentazione rappresenta un tema centrale in tutta la nostra vita, dalla nascita fino alla morte perché ci assicura la sopravvivenza; anche se il concetto di alimentazione prende anche altri aspetti, quello sociale, relazione e affettivo.
La bocca assume un ruolo importante essendo un significativo organo di senso. Il gusto è il suo senso di riferimento, gli organi di senso sono utili per avere informazioni dal mondo che ci circonda.
Il mangiare con calma e gustando i cibi non solo ci permette di assaporarli in maniera consapevole, ma è utile sapere che il cervello e l’apparato gastrointestinale sono strettamente collegati. I primi segnali di sazietà al nostro cervello arrivano dopo 20 minuti e quindi mangiare con eccessiva fretta può essere dannoso, dato che il senso di pienezza si avverte quando ormai l’irreparabile è già successo e magari ci siamo “mangiati tutto il bue”.
Il mangiare lentamente ci aiuta a ritrovare l’armonia con il cibo. Sono tante le persone che lottano con il calcolo delle calorie, chi soffre di disturbi del comportamento alimentare sa bene che spesso subentra quello stato psicologico dei sensi di colpa, che diventa un circolo vizioso.
Il cibo è anche convivialità, il piacere che scaturisce dallo stare con gli altri a tavola. Diversi sono i proverbi riguardo a questo tema, come ad esempio “A tavola prese moglie anche un frate”, il che sta a significare il grande piacere che ci inebria quando ci sediamo davanti a tante pietanze appetitose che ci fanno sentire appagati.
La Mindful eating non è una dieta ma è una pratica equilibrata in piena coscienza per riappacificarsi con il cibo e migliorarne il rapporto in maniera dolce. Permette di fare delle riflessioni sul comportamento e sui pensieri in relazione al cibo, di prestare la giusta attenzione e mettersi in ascolto dei veri bisogni fisiologici cioè della fame e del senso di sazietà percepito.
E’ un’esperienza, un “viaggio” che coinvolge tutti gli organi di senso.
A volte il mangiare ci aiuta a superare uno stato emozionale difficile facendoci uscire da un’impasse e riportandoci alla calma perché alcuni cibi hanno il potere di quietare le emozioni.
Non è però possibile adottare sempre questa modalità. Bisogna quindi lavorare per capire il perché scatta questo meccanismo e come disinnescarlo.
Un professionista esperto, uno psicologo può aiutarti a prendere consapevolezza del problema.
Se pensi di aver bisogno di aiuto psicologico non esitare a rivolgerti alla Dott.ssa Simona Baronessa a Roma oppure on-line.